I materiali che costituiscono i pavimenti in marmo e granito
Una classificazione rigorosa e scientifica delle pietre naturali risulterebbe inevitabilmente troppo dettagliata, ci limitiamo quindi ad una classificazione merceologica generica, distinguendo le categorie principali:
- MARMO
- GRANITO
- PIETRA
In una classificazione rigorosa il nome MARMO comprende solo rocce metamorfiche, cristalline e praticamente pure, composte quasi esclusivamente da carbonato di calcio. Normalmente però vengono denominati marmi anche tutti i calcari duri e compatti , cioè rocce sedimentarie, che è possibile levigare e lucidare.
Non tutti i marmi resistono agli acidi. Il marmo è un materiale poco poroso e poco assorbente.
I MARMI a seconda della loro natura, si possono suddividere nelle seguenti categorie:
a) Marmi calcarei cristallini: sono i marmi propriamente detti formati da cristalli di notevole dimensioni o macrocristalli, cioè grossi cristalli, senza tracce di fossili anche se di origine piuttosto antica; possono essere bianchi o colorati. Vengono suddivisi in:
-
- saccaroidi con cristalli piccoli e bianchi (marmi di Carrara) o colorati (bardigli, cipollini, ecc.);
- spatici con cristalli grandi (marmo di Candoglia, di Valle Strona);
- alabastri di origine stalattitica (le stalattiti sono cnicrezioni calcaree che pendono dalla volta di grotte sotterranee e generate dal lentissimo stillicidio di acque contenenti carbonato di calcio).
- travertino di colore biancastro, giallognolo o anche rosso chiarissimo, di origine chimica formatasi in ambiente continentale per evaporazione di acque di sorgente o fluviali calcaree. Il carbonato di calcio si deposita per incrostazione su arbusti e foglie che scomparendo per putrefazione determinano nella roccia una struttura porosa e vacuolare.
b) Marmi calcarei criptocristallini: in essi è meno facile notare la struttura cristallina; possono contenere anche fossili ed assumono varie colorazioni; i più noti sono i marmi di Verona (rossi e gialli), di Trento (giallo), il botticino e le pietre del Carso.
c) Marmi clastici: sono agglomerati (cioè miscugli) di frammenti di rocce e fossili cementati con materiali calcarei o silicei; sono tali i marmi brecciapS di Serravezza, ecc.
d) Marmi serpentinosi: sono di colore verde, costituiti da sepentino (una pietra silicea) misto a calcare.
IGRANITI sono rocce silicee con cristalli ben visibili di natura differente. Per questo motivo hanno un aspetto tipico “puntinato” con un colore di base il più de. e volte chiaro. Tutti i graniti sono rocce ignel%e resistono all’attacco acido.
Il granito è un materiale poco poroso e poco assorbente , ma può essere macchiato da sostanze che penetrano fra granulo e granulo.
Nella grande categoria delle PIETRE vengono compresi tutti i materiali naturali non lucidabili. Le pietre carbonatiche non resistono all’attacco acido e sono poco resistenti all’abrasione e al calpestio. Le pietre silicee , per la maggior parte arenarie e quarziti , sono resistenti all’attacco acido e all’abrasione (il quarzo è un minerale molto duro). Le pietre silicee normalmente resistono bene anche in esterni .
Tra le arenarie ricordiamo:
- quarzite, formata da granuli finizzimi e cemento siliceo;
- pietra serena, di colore grigio azzurro;
- peperino, arenaria di origine vulcanica di colore grigio verdastro;
- tufi, di natura calcarea o vulcanica; non siprestano all’intaglio e sono lavorabili quando sono freschi di cava, in quanto in seguito induriscono; costituiscono un buon materiale per muratura.
Infine ricordiamo l’ardesia, una roccia metamorfica a grana minutissima, di colore grigio o nero, facilmente divisibile in lastre sottili, resistente agli agenti atmosferici. E’ usata soprattutto per ricoprire tetti e per lavagne.
Massetto in cemento per interni
La posa in opera dei pavimenti in marmo e granito:
La Posa in opera dei pavimenti in marmo e dei pavimenti in granito; anticamente si usava quella a “toppa”, un misto di calce cemento ed acqua, oggi la posa moderna della vecchia “toppa” è la posa a colla, scegliendo delle colle a seconda del pavimento in marmo o in granito che dobbiamo posare.
La colla si mette con una americana dentata di almeno cm1, si effettua la doppia spalmatura, prima sul massetto, poi sul retro della lastra, regolarsi con la giusta quantità di colla per evitare di risollevare la lastra di marmo o granito, poichè per effetto ventosa diventa un’operazione complicata, meglio usare delle ventose.
Levigatura lucidatura dei pavimenti in marmo e granito:
Attrezzatura necessaria per levigare e lucidare pavimento in marmo e granito:
La lucidatura permette di ottenere superfici ove si ha la massima esaltazione delle qualità decorative ed estetiche di una pietra; rappresenta il tipo di trattamento superficiale preferito ed è applicabile alla maggioranza dei materiali esistenti in commercio
La levigatura e la lucidatura sono le operazioni attraverso le quali si porta una superficie agli strati, ripetitivamente, liscia e lucida. il processo di lucidatura si esplica con modalità differenti a seconda che si trastti di marmi o graniti.
Nel marmo la la lucidatura avviene per processo chimico; essa viene ottenuta con utensili lucidanti a base di acido ossalico ed acetosella, impiegati nella fase finale del processo di levigatura. operando una deliberata riduzione di acqua nella fase finale del trattamento abrasivo, si provoca un surriscaldamento del materiale, sulla superficie del quale si forma una patina, risultato di una interazione delle sostanze appena menzionate e con i costituenti del materiale stesso (predominante il carbonato di calcio). tra gli agenti responsabili della lucidatura che si forma superficialmente, gioca un ruolo primario l’ossalato di calcio, generato dalla reazione tra acido ossalico e, appunto , il carbonato di calcio.
Nei graniti, invece, la lucidatura è essenzialmente un fenomeno meccanico. infatti, pur se nella fase finale del processo viene fatto impiego di feltri + ossido di piombo e ossido di stagno, quella che viene chiamata in gergo la chiusura del materiale si ottiene grazie ad una specifica applicazione di abrasivi a grana progressivamente più fine.
Tuttavia per entrambe le categorie (marmi e graniti), da un punto di vista pratico, si vuole solamente sottolineare quanto sia fondamentale la corretta esecuzione di tutte le fasi. basti solo pensare alla differente risposta tra marmi cristallini e marmi calcarei trattati sotto una medesima successione di abrasivi, o al risultato finale di una lastra di granito che non sia stata chiusa già in sede di spianatura.
La calibratura è il contenimento della planarità e dello spessore del manufatto entro valori di tolleranza ammessi; si tratta di spianare una superficie lapidea, asportando le eccedenze di materiale e minimizzando tutte le irregolarità prodottesi in fase di segagione (solchi, differenze di spessore, rigature). la costanza dello spessore e la regolarità della superficie sono fattori fondamentali per il rispetto delle tolleranze dimensionali del manufatto, soprattutto per una corretta posa in opera e per la perfetta riuscita delle successive fasi di levigatura e lucidatura. Le teste di calibratrici (in segheria) con gli utensili abrasivi a grana più grossolana, sono pertanto le prime che il semilavorato incontra al suo ingresso in linea di levigazione-lucidatura.
La stuccatura è un’operazione tipicamente eseguita sui travertini, subordinatamente su altre pietre ; buchi, fratture e cavità vengono sigillati con mastici, stucchi o cemento di tonalità adeguate al colore del materiale, allo scopo di ottenere in aspetto finale più omogeneo di quello di partenza e possibilmente esente da imperfezioni. la operazione di stuccatura sui pavimenti viene eseguita manualmente, impiegando spatole adeguate.
A fine lavorazione si stende uno strato di segatura sulla superficie dei pavimenti in marmo e granito, affinché sia più veloce l’asciugatura della superficie, che venga poi tolta dopo 2/3 giorni.
Importante è che la segatura sia di un legno che non rilasci il tannino che potrebbe macchiare la superficie soprattutto per marmi o graniti chiari o addirittura bianchi.
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*Nota Bene: Prima di fare tracce o demolizioni sul vostro terrazzo veneziano interpellateci, avete un pavimento importante e costoso, spesso è recuperabile.
Se sei interessato alla riparazione dei terrazzi alla veneziana potrai leggere i nostri articoli: COME RIPARARE PAVIMENTO ALLA VENEZIANA; e : COME UNIRE DUE PAVIMENTI ALLA VENEZIANA SE SI ABATTE UNA PARETE; Se ti è piaciuta questa pagina sicuramente ti interesserà anche il nostri articoli: RESTAURO TERRAZZO ALLA VENEZIANA; oppure RECUPERO PAVIMENTI VECCHI – IL VALORE; se poi tu decidessi di realizzare un NUOVO pavimento alla veneziana ti invito a vedere la nostra video guida: SEMINATO ALLA VENEZIANA – LA GUIDA; oppure: TERRAZZO ALLA VENEZIANA – IL RITORNO: meglio ancora il nuovo articolo; PAVIMENTO ALLA GENOVESE O TERRAZZO ALLA VENEZIANA?;
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Esaustivo, ben strutturato e di facile consultazione.
Mi permetto, però, di chiedere un consiglio, perchè non essendo competente in materia, non sono riuscita a capire quale possa essere la tecnica più adatta per recuperare un pavimento in palladiana che non presenta abrasioni o rotture, ma ha solo perso la lucentezza della precedente lucidatura a piombo.
Ringrazio per l’attenzione
D. Botti
Salve sig.ra Daniela, deve semplicemente rifare la levigatura e lucidatura a piombo del pavimento…che probabilmente fu fatta quando era stata realizzata. Capisco che la casa probabilmente è abitata eventualmente si esegue il lavoro in due tempi.f.t. Lavoro che noi, ovviamente facciamo.
Bellissima spiegazione.
Viene voglia di saperne di più!
Ciao Cristina ti ringrazio, se proprio vuoi mi puoi gratificare meglio ti invito a commentare positivamente sul nostro blog cliccando su questo link https://goo.gl/Eh1vQi basta fare click qui e poi cliccare “pubblica”. dopo aver selezionato le 5 stelle. Grazie
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anch’io vorrei un consiglio, perchè due anni fa, quando ho deciso di far lucidare i miei pavimenti di marmo che erano diventati piuttosto brutti nonostante la cera, mi fu detto che oggi non si fa più la lucidatura a piombo, ma me lo avrebbero fatto, come è avvenuto, con un materiale tipo sale con cristalli di diverse dimensioni tirati con una macchina e acqua che avrebbe dovuto darmi un risultato duraturo nel tempo, mi si parlò di 15 – 20 anni. purtroppo a distanza di due anni il mio pavimento è conciato da buttar via: e’ diventato opaco, assolutamente poroso, una sola goccia di qualsiasi sostanza, tranne l’acqua, lascia una macchia indelebile e fragilissimo. ogni cosa che cade provoca un danno. evidentemente mi sono imbattuta in persone poco serie!, ma si può ancora rimediare e come? grazie in anticipo per la gentilezza che mi userà rispondendomi.
Salve , sig.ra Rita, non è carino, nella mia posizione, criticare il lavoro di qualcun altro, però per dare un giusto giudizio avrei bisogno di sapere che tipo di marmo è… Io credo, da quello che mi dice che loro abbiano eseguito una specie di cristallizazione, che ovviamente ripristina la lucidatura, ma di durata inferiore a quella tradizionale…però avrei bisogno di sapere se hanno usato la monospazzola o la macchina levigatrice ed infine se hanno usato sotto la macchina della lana di acciaio(paglietta quella per lavare le pentole) oppure una lastra di piombo… Comunque le macchie non sempre vengono “parate” dalla piombatura, se il pavimento è assorbente, basta effettuare un trattamento idro-oleorepellente…..e si risolve il problema. Una nuova levigatura, stuccarura e lucidatuira a piombo , dovrebbe risolvere definitivamente il problema.
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buongiorno, grazie della sua esauriente risposta; ho capito che chi mi ha fatto il lavoro, approfittando della mia incompetenza, mi ha raccontato una cosa e ne ha fatta un’altra. per rispondere alle sue domande, in sala il pavimento è a marmettoni di travertino, negli altri locali è pavimento alla palladiana. hanno usato la monospazzola e la paglietta d’acciaio. in cucina mi hanno detto che favevano un trattamento antimacchia, ma evidentemente non l’hanno fatto. ho visto che la vostra società è a Roma. operate anche a Milano? cordiali saluti
Purtroppo, SI, hanno fatto la cristallizzazione, sicuramente ha speso anche meno, non è sbagliata, di solito si usa farla spesso nei luoghi,tipo in un bar, per ovvie ragioni di tempo o per altri fattori. Non le conviene che veniamo da roma, ma sicuramente in zona c’è ancora qualcuno che leviga i marmi. Se chi le ha fatto il lavoro non è una impresa di pulizie, ma un levigatore,a parte la sua fiducia in loro, potrebbe richiamarli e farsi rifare il lavoro come va’ fatto…noo??
ho letto il vostro articolo e vorrei èporre una domanda:
Mi è stato da poco lucidato un pavimento in granito il risultato non è affatto soddisfacente in quanto oltre a non essere affatto lucidoora presenta alcune chiazze giallastre. potrbbe essereiltannino contenuto nella segatura applicata a fine lavoro o altro? e come si può rimediare?
Salve sig.na Mariagrazia, purtroppo penso che lei abbia ‘azzeccato’ le problematiche, però prima di sparare a zero sul collega vorrei sapere che tipo di granito è??
come risolvere?? facendolo rifare probabilmente da qualche altro operatore….
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Buongiorno, signor Franco, il pavimento è in granito sardo, credo, (quello grigio con qualche punto di rosa), le assicuro che il lavoro non è stato eseguito correttamente, infatti oltre agli aloni gialli è opaco e sono saltate fuori diverse scheggiature negli angoli delle giunzioni tra una pietra e l’altra
Si ho capito è il Rosa Beta o Rosa Gamma dipende dalla cava, si purtroppo credo che sia un lavoro da “rifare”, le scheggiature probabilmente dipendono dal tipo di posa non corretta, x cui il levigatore trovandosi i ‘denti’ con il passaggio delle pietre le ha ‘schiantate’.
Avrei bisogno di aiuto. Ho da poco posato un pavimento in marmo calacatta con vena grigia. Continuano ad emergere macchie giallo-rossastre che deturpano il marmo. Da informazioni assunte dovrebbero essere causate da materiali presenti nel marmo che emergono o da umidità presente nel sottofondo che trasporta in superficie sostanze che macchiano. Per cotesia potete indicarmi come risolvere il problema? Esistono metodi e prodotti adatti a rimuovere simili macchie?
Salve Maria Grazia, purtroppo è un problema noto su alcuni tipi di marmi, ciò che le hanno detto è vero, di solito è “ruggine”, non cisono prodotti specifici, l’unica cosa che può provare sono dei prodotti alcalini, ma non so con che risultato, ci sono dei prodotti antiruggine, ma sono basi acide e si ‘mangerebbero’ i marmo.
Le consiglio di sentire i chimici della Fila Chimica di padova, dal quale noi acquistiamo i prodotti e di cui siamo i maestri trattatori per il Lazio. Mi faccia sapere.
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Buonasera, vorrei ringraziare per la risposta assolutamente esauriente. Il posatore avrebbe potuto prevenire il problema, forse con un trattamento idrorepellente? Posso richiedere al fornitore di sotituire le marmette troppo deturpate a sue spese?
Salve la ringrazio per la risposta positiva, non credo che il posatore avrebbe potuto far nulla, anche perchè non poteva sapere che il marmo avrebbe procurato tale problema. Con il fornitore ci potrebbe provare, ma chi le garantisce, visto che sicuramente ha la stessa partita di marmo, che non avvenga la stessa cosa?? se prende un’altra partita, le lastre saranno sicuramente diverse da quelle attuali…Non so se ne vale la pena…ho la sensazione che dovrà accettarla la situazione. 🙁 🙁
Buonasera, in casa abbiamo un pavimento in marmo chiaro degli anni 40 circa. È a lisca di pesce e ogni singola mattonella è molto fine, circa due cm e mezzo. Molte si sono rotte o scollate. Mi hanno detto che è impossibile sostituirle, perchè “salterebbero tutte”. È vero? Inoltre sarebbe possibile sostituire il rotto con del parquet tone sur tone? Grazie
Ciao Valentina, dovrei vederlo, con il parquet lo facciamo normalmente, con il marmo non mi è mai capitato, però, consolidando con della resina il pavimento e poi levigandolo,stuccandolo e lucidandolo, si dovrebbe risolvere il problema. Se sei a Roma o dintorni chiamami. 348*3304410
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Travertino Romano classico
Ciao Massimo, ho visitato il tuo sito e devo dire che sono veramente molte le lavorazioni che fate e vari i tipi di marmo che commercializzate, sarà mia premura contattarti al momento del bisogno, sicuramente potrà iniziare un rapporto di collaborazione. Anche considerando i tempi duri che stiamo vivendo.
Ottimo articolo molto interessante e complimenti per le informazioni utili che fornite.
Grazie Massimo per i complimenti fanno sempre piacere, si sicuramente se mi capita farò riferimento alla tua azienda.
Ovviamente se ti capita delle pose o levigature da fare mi potrai chiamare tranquillamente. A presto F.T.
Salve, complimenti per il forum.
Le volevo fare un quesito, la settimana scorsa mi hanno levigato il mio marmo breccia oniciata, ma guardandolo contro luce si vedono delle chiazze non lucidate ed in alcuni punti risulta ruvido, per non dire che ci sono anche dei piccoli solchi che senti benissimo con il dito,sono del marmo non creati. Io non sono del mestiere ma secondo me hanno fatto un lavoro superficiale , anzichè levigatura più lucidatura hanno fatto solo lucidatura. Mi hanno riferito che dove non è lucido le macchie non vengono via, ma non sono macchie sono conformazioni del marmo, perchè ce ne sono parecchie di colore marrone. Per favore mi pùò spiegare se è possibile che il marmo trattato e lucidato deve avere delle chiazze ruvide e non lisce.
La ringrazio anticipatamente della sua risposta e serietà.
Salve Maria, Cercherò di aiutarla, ma senza vederlo non è facile per cui vado per presupposti. La breccia oniciata, lo dice la parola stessa è una breccia “compressa”
cioè, in parole semplici, una serie di sassi precompressi dai secoli, Per cui quando viene cavata avrà, come altri marmi tipo il rosso verona o anche il carrara stesso, delle zone di “terra”, che essendo meno compatte, meno dure, nella fase di levigatura e susseguentemente di lucidatura non vendono lucide, mentre il marmo puro essendo più duro si lucida in fase di lucidatura. In oltre la breccia oniciata, la parte “onice” ha delle caratteristiche superficiale “vetrose”, di conseguenza può presentare delle micro-cavillature, tipo il “graclè” che ci sono su alcune tipi di mattonelle in ceramica. Non l’ho rassicurata più di tanto, però, è capitato ache a noi, se non ci sono evidenti segni circolari di opacità o graffi circolari, prodotti dalla levigatrice, quello che ne risulta deve essere per forza del marmo. Come risolvere?? in sistema antico ma poco pratico, la buona vecchia cera d’api….?!
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Buona sera a tutti.
Ho letto le risposte ai vari quesiti posti e ritengo che, diversamente da quelle date nei sempre tanti/troppi blog in rete, siano veramente esaustive e interessanti. Complimenti!
Colgo l’occasione per sottopporvene una anch’io.
In quanto architetto, mi è capitato di seguire i lavori di posa di pavimentazioni interne ed esterne in pietra della patagonia (un particolare tipo di pietra arenaria di colore marrone violaceo, abbastanza scuro). Le piastrelle usate sono formato 60×60 e sono state incollate senza usare il mettodo della doppia spalmatura (buttering floating). L’incollaggio è avvenuto mediante la spalmatura della colla sul massetto, con l’ausilio della spatola dentata, e con l’applicazione di alcuni ponfi di colla qua e là, sul reto della piastrella. Con il trascorrere del tempo (e ne anche tanto) soltanto sulla superfice delle piastrelle posate in esterno, sono comparse delle alonature biancastre sulla superfice, inizialmente molto lievi, successivamente molto evidenti.
Per problemi logistici, la pulizia ed il trattamento antimacchia delle superfici è stato rimandato per alcumi mesi. Una volta effettuato, le macchie sono scomparse ma dopo circa due giorni, a completa asciugatura del materiale, a poco, a poco sono ricomparse.
In qualità di esperti, vorrei chiederVi se credete sia possibile che le alonature possano essere dovute al sistema d’incollaggio usato e se le stesse possano essere eliminate in via definitiva impedendone in qualche modo le riformazione.
RingraziandoVi anticipatamente, Vi saluto con cordialità.
Salve arch. Fabio, sono andato su internet per capire di che materiale stavamo parlando, non c’è molto, però mi sembra di capire che è un materiale abbastanza friabile e molto assorbente, analoga a una nostra pietra siciliana, la pietra di Noto. La doppia spalamtura non è imèportantissima, importante è che sia stata messa anche dietro la mattonella. Mi sta ponendo un bel quesito, mi trovo in difficoltà, sopratutto perchè non ho visto il pavimento. Comunque ci provo…la prima cosa che mi viene in mente, non sarà che la differente assorbenza dell’acqua o del trattamento, da parte del materiale possa aver dato una differente tonalità al materiale, dove c’era e dove non c’era la colla sotto?? visto che stiamo parlando di esterno…
La seconda cosa, avete fatto una prova un qualche angolo, (con la consapevolezza che non si può usare l’acido) con una base acida e cercato di capire se sono risalite di sali dal massetto sottostante o meno? terza cosa, che tipo di trattamento è stato fatto? Quanto tempo si è asciugato il massetto prima di montarci le mattonelle sopra?
Ho il sospetto che, con il senno di poi, sarebbe stato meglio mettere un antirisalita sotto o sopra le mattonelle. Comunque mi faccia sapere, mi risponda sempre sul blog. Grazie f.t. Se lo ritiene mi può anche contattare direttamente al 348*3304410.
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Buonasera
sto cercando delle mattonelle di marmo per il mio salone , dovendo fare dei lavori avrei bisogno di ricambi dello stesso “colore” o disegno. Come posso fare per trovare le stesse? La forma è 50×25 .
Grazie
Salve sig. Antonio, se contatta e mi favedere il campione vedremo di darle le giuste indicazioni
Buongiorno a tutti
avrei bisogno di un parere/consiglio
2 anni fa a seguito di ristrutturazione della mica casa ho fatto montare un pavimento di marmo bianco con venature grigie e con lo stesso materiale ricoprire anche le pareti del bagno. Dopo qualche mese sono cominciate a comparire su ambedue i rivestimenti ma solo in alcuni punti delle ventature e macchie gialle. Mi sapete dire di che cosa di tratta? un difetto della pietra o un problema di errato uso dei prodotti per la posa in opera. Se lo faccio rilevigare potrò risolvere il problema?
grazie e buona giornata a tutti
Salve Luciana, così come ti preannunciato per telefono, il bianco carrara ha un contenuto ferroso, sopratutto dove ci sono le venature, quindi se il massetto di posa era ancora umido la trasmigrazione dell’umidità verso la superficie, ha fatto ossidare il”ferro” contenuto nel marmo. Si poteva ovviare a questo problema, stendendo un prodotto antirisalita nella parte sottostante le lastre di marmo, il lato su cui andrà incollato.
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sono un abitante di genova e precisamente nel centro storico dove i pavimenti sono di graniglia .ultimamente per dragare il porto abbiamo sudito delle cariche di dinamite di 6 kg ogni quarto d’ora ed i pavimenti si sono crepati ,la domanda e questa esiste qualche prodotto che puo verificare se le crepe sono vecchie o nuove,
Salve Otello, in questo lavoro ne sento di tutti i colori, ma questa non mi era ancora capitata: No nulla di specifico, qui parla solo la mia ‘esperienza di lavoro.Se il pavimento è comunque stabile proverei a metterci uno strato di resina, ma non so quanto costa e quanto durerebbe. Se le graniglie non sono stabili e ferme, non vanno nemmeno bene per metterci qualsiasi cosa sopra, anche volendo spendere una cifra importante. Mi spiace. 🙁
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salve,
vorrei sapere se esiste la pietra lavica semilucida e se la consiglierebbe per una scala interna. potrebbe dare problemi di assorbimento di polvere? esiste un trattamento che si esegue sopra per evitare il problema? grazie
Salve Giuliana, credo proprio di si, basta che guardi su internet, credo che in sicilia ci siano cavedi questo tipo di “pietra”, per l’assorbenza non ti preoccupare ci sono diversi sistemi e diverse finiture. La più usuale è, dopo un adeguato lavaggio, una mano / due di idro-oleorepellente e una due mani di cera liquida di finitura.
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salve vorrei chiedere come mai ho levigato uin pavimento di granito montorfano eseguendo tutti i passaggi correttamente ma il pavimento mi e’ venuto tutto strisciato
Salve Massimo, mi stai chiedendo una cosa non facile da spiegare, dovrei insegnarti un mestiere, innanzitutto, che tipo di placche hai usato, diamantate resinoide oppure le magnetite. Se magnetite, i passaggi sono otto + la lucidatura. Se sono i resinoidi cinque passaggi + la lucidatura. Il rischio è che ti sia bruciato nella lucidatura. Comunque se mi mandi delle foto in controluce vedo se riesco ad aiutarti. Un consiglio su Facebook c’è una pagina che si chiama LEVIGATORI D’ITALIA, dove ci si scambia informazioni, vai a dargli una occhiata, ti metto il link: https://www.facebook.com/groups/levigatoriditalia/?ref=browser
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Buongiorno,
ho una scala in quarzite con superfice fiammata in una casa di nuova costruzione.
Lungo tutta la linea d’intersezione degli scalini compaiono degli aloni più scuri , ritengo di umidità, alcuni gg più evidenti altri meno.
Il costruttore ritiene sia un problema momentaneo che tenderà a svanire col tempo con l’asciugarsi del sottofondo.
Mi chiedevo se fosse possibile in qualche modo eliminarle con prodotti per la pulizia specifici o in altro modo.
grazie.
Salve Marta, se è stato posato da poco, il tuo posatore potrebbe avere ragione. Comunque no, non ci sono prodotti adatti per risolvere il tuo problema si deve asciugare ee…niente altro.
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Complimenti per il sito e per la guida dettagliata!
Per informazioni su marmi e graniti, vi consiglio anche il sito: http://www.ziche.com/it/marmo
Si trovano fotografie ed informazioni utili su marmi e graniti italiani ed esteri
Grazie Matteo, sicuramente andrò a dargli una occhiata.
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Buongiorno a voi e complimenti per il vostro sito!
Avrai necessità di un consiglio; che tipo di pavimento mi consigliate per una casa di campagna/collina (non nobile) del 1500/1600? Stiamo ristrutturando l’abitazione e il vecchio pavimento del pinao terra (cucina e soggiorno) risale agli anni 50 del secolo scorso: sono normalissime piastrelle rettangolari, orribili, le abbiamo tolte sperando che sotto ci fosse qualcosa di interessante, ma c’era solo terra! Al primo piano (zona notte) siamo riusciti a recuperare il vecchio pavimento in cotto.
Vi ringrazio per i consigli.
Salve Teresa, da quello che mi dici mi sembra scontato un cotto fatto a mano, se mi dici in che zona sei, forse ti posso consigliare quale tipo. A presto f.t. (non mi funziona bene internet, scusa il ritardo)
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Buonasera vorrei sapere se possibile lucidare un pavimento esterno in palladiana! È stato posato da poco e i colori rosso, nocciola , bianco e giallo risaltano solo da bagnati! Il pavimento asciutto è cosi opaco che i colori nn si distinguono a malapena si vede il rosso! Grazie aspetto fiduciosa la risposta!!
Salve Pamela. si si puo lucidare, perchè solo così i colori escono fuori, però, probabilmente il tuo posatore non li ha fatti lucidi, perchè per esterno i pavimenti in marmo se troppo lisci, si rischia poi di scivolarci e comunque con il tempo il lucido si perde. Calcola che per tirare fuori i colori e lucidarlo si passano (a seconda della macchina) da uno a quattro/cinque passaggi di pietre e poi si lucida, in questo caso il tuo operatore si sarà fermato prima. Per tirare fuori l’effetto bagnato ci sono dei prodotti, che comunque almeno una volta l’hanno si rende necessario ripristinare. Decidi tu……ovviamente noi facciamo entrambi i lavori.
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Sig . Tornatore mi consigliava il prodotto filawet x dare l effetto bagnato alla mia palladiana da esterno! Può specificarmi bene il prodotto da comprare?? Voi lo vendete e spedite on line??? Il costo e quanto prodotto x 30 mq??? Gentilissimo
Si Pamela hai ben capito, il Filawet mi sembra il più adatto. No io non lo vendo ti consiglio di sentire la Fila chimica, di cui precedentemente ti ho mandato il link e chiedi nella tua zona chi è il rivenditore. Noi siamo operatori non vendiamo.
Buonasera. In una casa di nuva costruzione ho realizzato una pavimentazione con grandi lastre di granito nero d’africa separate da sottili fasce di quarzite grigia e marmo bianco. dopo due mesi dalla levigatura eseguita ad opera d’arte, sulla superficie della quarzite hanno cominciato a comparire delle lacune a partire dal punto di contatto col granito. praticamente le venature della quarzite stanno cominciando a corrodersi sempre a partire dal contatto col granito. Ho ipotizzato che la causa possa essere un qualche tipo di reazione tra i due materiali. Spero possiate darmi qualche informazione al riguardo e soprattutto suggerirmi il rimedio più efficace (e se possibile economico) per rimediare. Grazie in anticipo.
Salve Salvatore, non credo che dipenda dal contatto con il granito, non posso vederlo e chiaramente non posso essere certo, posso solo presupporre che, essendo la quarzite un materiale che si “sfoglia” come ad esempio l’ardesia, aver sollecitato con una nuova levigatura il pavimento, l’acqua che si è infiltrata nelle connessioni possa far sfogliare la quarzite….!!!
come risolvere? non so, io so che esistono dei prodotti che consolidano il cemento, dovrebbe essere il silicato di etile, quindi io ti consiglio di contattare una azienda chimica tipo la Fila Chimica, da cui noi acquistiamo diversi prodotti e chiedere loro come si potrebbe risolvere. http://www.filasolutions.com/it/
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Buonasera signor Tornatore, vorrei chiederLe qualche consiglio.
Sto valutando di cambiare il pavimento della mia abitazione prchè lo trovo scomodo e poco igienico, trattasi di mattonelle in gres porcellanato abbastanza rustiche e irregolari, con fughe larghe 1 cm. Un disastro per la pulizia! Dunque vorrei cambiare complatamente genere e passare al marmo, pregiato, gradevolissimo e nobile. Sono andata a dare un’occhiata da un rivenditore locale e ho visto che le mattonelle in marmo hanno spessori ridotti di 1 cm. Vorrei chiderle se è possibile incollare il marmo direttamente sul pavimento esistente, che per quanto brutto è piuttosto solido, in maniera tale da poter evitare lo smantellamento di tutta la superficie della casa (che detto tra noi sarebbe un vero delirio). E inoltre vorrei sapere se è possibile evitare di fare le fughe tra le lastre, o sono soggette a dilatazioni e c’è il pericolo che possano saltare? Nei bagni è caso di cambiare la pezzatura delle lastre o mantenerla inalterata? Insomma sono molto acerba sull’argomento e sto cercando di studiare per poter approcciarmi nel migliore dei modi alla soluzione del problema.
La ringrazio anticipatamente e Le porgo i miei cordiali saluti.
Valentina.
Salve Valentina, parte che il gres si potrebbe lavare con prodotti e attrezzature adeguate e forse potrebbe essere possibile metterci un antisporco. Dai una occhiata alla mio articolo del gres.
https://www.parquet-cotto-marmo.it/2015/01/manutenzione-gres-porcellanato/
Comunque sono d’accordo, il gres lo odio profondamente, meglio il marmo.
Si visto lo spessore del marmo lo puoi mettere sopra il pavimento esistente, ovviamente il piano ti si alza almeno di 2 cm. con la colla. Prima però ti consiglio di sgrassare accuratamente il gres esistente, poi sicuramente sarà necessario mettere un autolivellante per portare un piano perfetto, il marmo è molto sottile quindi ha bisogno di un piano perfetto.
Non mi hai detto quanto sono grandi le mattonelle di marmo, ma almeno 1/2mm di fuga io la farei, più sono grandi le lastre è maggiore deve essere la fuga (lo so che non ti piace ma è così) a meno che non siano superfici ridotte.
Altra cosa importante è che siano posate con la doppia spalmatura di colla sia stesa sul pavimento che sul retro della mattonella di marmo. Se il marmo è chiaro, ti consiglio infine di trattare con un impermeabilizzante il retro della mattonella altrimenti si vede in trasparenza la colla ed eviti anche la risalita di umidità della colla stessa.
Per il bagno va bene tutto ma….non so di che misure stai parlando.
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Grazie sig. Tornatore, a questo punto la domanda è ma le fughe non sono permeabili? non c’è il rischio che l’acqua penetri e causi macchie del marmo?
Se le mattonelle di marmo le impermeabilizzi sotto NO, ma se il marmo lo devi levigare per stare tranquilla puoi fare delle stuccature epossidiche, ma solo se le devi levigare.
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Eccomi di nuovo…mi sto molto scoraggiando perchè in Sardegna sembra un’impresa impossibile trovare delle marmette in commercio. Non è che saprebbe comsigliarmi una ditta valida che potrei contattare personalmente? Grazie ancora
BUONGIORNO…e Buon Anno… Trovo questo Sito molto bello e interessante… trovato x caso … Ho un problema …La mia casa è stata tutta pianellata con lastre di granito_rosa_ghiandone Sardo (sono Sarda DOC )lucidato sul posto …ma questo 25 anni fa …e purtroppo non è più lucido come un tempo …ed è un vero peccato …prima ci si specchiava da quanto era lucido …(tranne nel salotto tutt’ora LUCIDO …perchè poco ” TRAFFICATO ” Mi potrebbe dare un consiglio x renderlo nuovamente LUCIDO ? La ringrazio x la sua attenzione e aspetto una sua risposta ….Buon Anno e felice giornata …
Salve Paola, mettere un qualche supporto sopra non ha senso, cere o quant’altro, per l’unica cosa è farlo levigare e rilucidare da un professionista, capisco il disagio per lo spostamento dei mobili e altro, ma non vedo soluzioni “Fai da te” che possano risolverti il problema. Il granito oltretutto per essere rilucidato ha bisogno di una macchina pesante con placche diamantate specifiche. Non credo che nella patria del granito sardo, non ci sia un levigatore che sappia fare il proprio lavoro.
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Grazie Franco….Speravo in un metodo ” miracoloso ” Ho anche un parente marmista …ma ci vuole un altrettanto miracolo che possa trovare il tempo x fare il lavoro al mio pavimento ahahahahah Complimenti x il Sito …e buona serata 😉
ciao Paola, esiste amnche la microlevigatura o la cristallizzazione che potrebbero risolvertiil problema, sempre che sia fatta da un professinista, molto meno invasiva e molto più veloce.
Vista la tua simpatia Ti invio un link che automaticamente mi mette una recensione positiva sul mi sito, ti ringrazio se la clikki. http://goo.gl/4ZK3Oz
a presto f.t.
Ciao Franco 🙂 Mi scuso x il ritardo della risposta ….ma non avevo messo in conto il fatto che il Computer avrebbe tirato le cuoia ahahahahahaha Grazie x i suggerimenti …ne farò tesoro ;)Buon proseguimento e buona serata 🙂
Buonasera Sig. Tornatore, ho letto con interesse il suo blog ed ho appreso cose che non sapevo. Le scrivo per un consiglio. Mi piacerebbe realizzare un pavimento di marmo sul colore celeste chiaro. Mi hanno consigliato l’ Azul Macaubas, ma costa tanto e non e’ il mio preferito, mi piacerebbe invece l’Azul Cielo che e’ piu’ chiaro, ma molti me l’hanno sconsigliato, perche’ troppo delicato. E’ vero? Lei cosa ne pensa? Quale sarebbe la misura migliore per l’Azul Cielo? E con quale marmo lo potrei abbinare per un disegno in modo da ridurre la superficie ed il costo? La lucidatura e’ meglio farla prima o dopo la posa in opera?
Mille grazie e saluti
Salve Antonio, Si è vero è abbastanza delicato, ma per un appartamento di civile abitazione, non vedo grosse difficoltà, è molto simile come struttura al rosa del portogallo e tecnicamente allo zuccherino o il carrara. Quindi facilmente ammaccabile, cioè se ci cade qualcosa anche di non molto pesante non si “incide” ma rimane un segno bianco che non si toglie nemmeno con una nuova levigatura. La misura dipende dallo spessore, ma una buona misura potrebbe essere 40 x 80.
Io lo levigherei e luciderei sul posto in opera, è sempre meglio. Con che colore abbinarlo? bella domanda, io non sono un archetetto quindi….come dico sempre io ai miei clienti ” io sono il sarto, la stoffa le deve scegliere lei”.
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Buongiorno,
Mi è stata montata una scala in travertino che vira al color giallo ma che nulla ha a che vedere con il resto della casa. Si può cercare di attenuare in qualche modo il colore?
Grazie
Ciao Silvia, purtroppo NO, non rischierei nessun tipo di trattamento c’è il rischio che risulti macchiato. Anche perche il travertino non ha una assorbenza molto alta e quella che ha è molto difforme, quindi, qualsiasi tipo di prodotto vai a meterci sopra non darebbe un bel risultato.
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Buonasera,
avrei bisogno di un’informazione.
Il mio marmista ha posato le marmette di marmo di carrara calibrate, bisellate e lucidate Dopo che ha stuccato le fughe di 1 mm sono comparse delle rigature sottilissime che prima non c’erano, come se ci avessero passato sopra la spugnetta abrasiva delle pentole. In controluce ale fonti di illuminazione vedo dei cerchietti che come mi sposto seguono la luce.. come quando, appunto, si raschiano le pentole e rimangono le righe. La mia domanda è: è normale?
Il mio marmista dice di si, io sono invece troppo dispiacita perchè si è perso quel bellissimo effetto a specchio che vedevo fino a ieri. Possibile che abbiano sbagliato qualcosa? Possibile che abbiano usato uno stucco sbagliato o lo abbiano messo e/o rimosso male? Leggendo su internet ho visto che lo stucco andrebbe messo solo nella fuga. Il marmista dice che è tutto normale e che le righe spariranno lavando il pavimento, mi sembra alquanto improbabile.
Ciao Valentina, si ho visto le foto, ma non si riesce a capire molto, comunque penso che con una rilucidatura dovrebbe andare via tutto, si il pavimento sembra sporco.
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magnifico, sempre risposte esaustive è evidente che ci troviamo in presenza di un ottimo professionista e con tanta esperienza. E’ per questo che voglio chiedere un consiglio: nei prossimi mesi devo fare il pavimento in un grande locale di circa 80 mq da adibire a sala ristorante e sono indeciso sulla scelta del materiale, il marmo e il granito sono belli ma troppo porosi e anche con i trattamenti non credo di avere garanzie, stavo pensando al gres porcellanato effetto marmo di una buona azienda, ancora non so se lucido o naturale. secondo Lei nel tempo che risultati avrò?? se scelgo il lucido perdo brillantezza? meglio il naturale? oppure tra 10 anni devo buttare tutto perche non si può levigare? grazie
salve, ho fatto un sopralluogo ad un fabbricato in muratura costruito a metà novecento. E’ presente un pavimento a pezzi irregolari (simile al granigliato ma i pezzi sono molto più grandi) che sembrerebbe un misto di granito e marmo. Posso mandarvi una foto così da potermi dare indicazione su che tipo di materiale/pavimento è (per un eventuale restauro)?
attendo un vostro riscontro (ed eventuale indirizzo email dove inviare la foto jpg)
grazie mille