Impianti di riscaldamento a pavimento : come non sbagliare la scelta del massetto
Circa 10/15 anni fa, quando anche in Italia, si è iniziato ad utilizzare gli impianti di riscaldamento a pavimento, non vi erano ancora informazioni certe di quale massetto mettere sugli impianti stessi, che potessero garantire un buona conducibilità termica.
Impianti di riscaldamento a pavimento nel passato recente
Si usava un normale massetto sabbia e cemento con un additivo fluidificante, che doveva avere la funzione di ridurre le bollicine di aria che si sarebbero create nella stesura dell’impasto. (anche noi abbiamo iniziato in questo modo, (vedi foto).
- additivo per massetto
massetto su impianti a riscaldamento
- massetto su impianti vecchio sistema
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massetto su impianti a riscaldamento
Aumentando la richiesta di impianti di riscaldamento a pavimento, anche le aziende produttrici, facendo le debite ricerche, hanno realizzato dei massetti molto più idonei.
Massetti premiscelati a “terra umida” o “semolone”, (pompabile a macchina)
quelli praticamente che si presentano come un massetto normale ma che hanno nella loro composizione tutte le caratteristiche per avvolgere abbastanza bene i tubicini dell’impianto, migliorandone la conducibilità termica. Spessore minimo 4/5cm. sopra l’impianto.
Massetti autolivellanti a base cementizia, (pompabile a macchina)
Le caratteristiche di questo tipo di massetto, sono la possibilità di poter fare più metri quadri con minor numero di giunti di dilatazione, in rapporto allo spessore, ed essendo molto liquido, la capacità di avvolgere in maniera perfetta i tubicini dell’impianto con una perfetta planarità e la immediata possibilità di posare qualsiasi tipo di pavimentazione. Spessore da0/30mm – 30/60mm.
Se però non debitamente additivati, per il ritiro controllato, hanno alcune controindicazione, come d’altronde tutti i massetti cementizi. Ritiro igrometrico non controllato e il cosiddetto “bleeding”.
Il ritiro igrometrico, si verifica quando l’acqua dell’impasto evapora e il massetto si ritira, non evaporando in maniera uniforme può creare crepe e imbarcamenti al massetto.
Il “bleeding”, cioè la risalita d’acqua in superficie seguita dalla posa degli inerti più grossi verso il basso del getto, peggiora ulteriormente il ritiro, perché determina diverse condizioni tra la parte sottostante del massetto e quella superiore che ne accentuano il ritiro.
Ribadisco, i massetti autolivellanti da noi realizzati sono additivati in maniera da ottenere un ritiro controllato, caratteristica che ne consente di compensare gli effetti dello stesso durante la maturazione. (vedi foto)
- pompa di miscelazione
Massetto autolivellante su impianto
- particolare del materiale
Massetto autolivellante su impianto
- generatore corrente W380
Massetto autolivellante su impianto
- strumento per battere i piani
Massetto autolivellante su impianto
- livellatori posizionati
Massetto autolivellante su impianto
- colata autolivellante
Massetto autolivellante su impianto
- colata autolivellante
Massetto autolivellante su impianto
- staggiatura
Massetto autolivellante su impianto
- massetto base cementizia
Massetto autolivellante su impianto
Massetti autolivellanti a base anidride. (pompabile a macchina)
L’anidride, cioè il gesso anidro, conferisce enormi vantaggi al massetto autolivellante;
- Stabilità durante la presa del massetto.
- Stabilità termica, minore dilatazione termica.
- Conducibilità termica maggiore di un massetto cementizio normale.
Quindi particolarmente adatto per grandi superfici e soprattutto per impianti di riscaldamento a pavimento. In questo caso la posa di un qualsiasi pavimento deve avvenire quando l’umidità residua sia inferiore allo 0,5%. Spessore da 35/75mm
MA, c’è sempre qualche controindicazione, in questo caso il massetto a base anidritica essendo il gesso il materiale principale, pur seguendo tutte le precauzioni del caso, soffre qualsiasi fonte di umidità creando non pochi problemi di tenuta e stabilità. Inoltre prima della posa di qualsiasi pavimento deve essere spianato con una carteggiatrice.
Inoltre avendo un buon dispositivo e attivando una delle migliori offerte internet presenti sul mercato, si potrà gestire l’impianto di riscaldamento tramite il proprio Smartphone e ridurre al minimo i consumi sulla propria bolletta luce e gas. Qualora si abbia bisogno di attivare un nuovo contatore per la nuova casa si dovrà eseguire un allaccio delle utenze contattando il proprio fornitore per sfruttare al massimo le potenzialità del nuovo sistema di riscaldamento a pavimento”.
Un po’ di storia.
Gli Antichi Greci si dotarono di impianti di riscaldamento, col nome di “ipocausto”.
In Corea, chiamati “ondol”, al tempo dei Tre Regni (37 a.C. – 668 d.C.).
“L’ipocausto” per molti anni del basso Medioevo è rimasto in uso nel bacino del Mediterraneo.
Nel XII secolo, in Siria e mondo islamico medioevale realizzarono impianti più avanzati, nel quale l’aria calda veniva trasferita attraverso dei condotti nel pavimento. .
Nel XIII secolo ( 1202) i monaci cistercensi re-introdussero in Spagna e nell’Europa cristiana il riscaldamento centralizzato.
Verso il 1700 gli ingegneri russi avevano iniziato ad usare l’acqua per gli impianti di riscaldamento.
Nel 1716, viene usata l’acqua anche in Svezia.
Il passaggio all’applicazione industriale avvenne In Francia nel (1743-1830) adottarono questa tecnica vicino Parigi.
Intorno al 1830. Il primo fu installato in Inghilterra per far maturare l’uva nel freddo clima inglese.
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Il mazzetto a anidride se posato sopra un impianto radiante a pavimento in taverna dove ci sono delle condense può dare dei problemi ?
buona sera,
ho letto con molta attenzione la vostra esposizione , molto esaustiva.
la mia societa’ si e’ specializzata in additivi chimici per premiscelati cementizi, fra i quali una terna di prodotti ad alte prestazioni da coimpiegarsi per realizzare massetti autolivellanti molto scorrevoli e compatti.
i prodotti li potrete trovare sul nostro sito o contattarci .
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Salve Gerli, si potrebbero interessarmi gli additivi per agglomerati cementizi.
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Salve, stiamo realizzando un impianto di riscaldamento a pavimento. Ci piacerebbe sapere se esiste un autolivellante che può essere lasciato al naturale,per dare l’effetto di un pavimento in cemento? Oppure c’è bisogno di un ulteriore trattamento, es resina o altro? Grazie
Ciao Flavia, si c’è un massetto autolivellante della FASSA BORTOLO, di cuinon ricordo la sigle, che è un massetto strutturale: Calpestabile, sul quale puoi fare un trattamento impregnate e antimacchia che puoi lasciare cosi come viene.
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S m 485 Fassa Bortolo
Salve, stiamo facendo realizzare un impianto di riscaldamento e raffrescamento a pavimento tramite pompa di calore, siamo indecisi sulla scelta del massetto di rifinitura di 3/4 cm in quanto l’impiantista ci consiglia semplicemente sabbia, cemento e fibre minerali/additivi termofluidificanti e invece cercando su internet troviamo dei premiscelati con un elevato coefficiente di conducibilità termica e con una messa in opera più semplice (es: http://www.leca.it/prodotti/paris-2-0/). Vorremmo sapere se la soluzione del premiscelato è effettivamente migliore oppure trattasi di prodotti con caratteristiche simile ma con costi sensibilmente differenti.
Grazie.
si vede proprio che siete del mondo prima della guerra;
tutti i massetti non adatti per esterno contengono anidrite sintetica o naturale quella che chiami gesso compreso autolivellante fassa e paris leca continuate a fare il massetto con sabbia e cemento.
non è un sito o un blog che ci fa diventare importanti ma è come ti esprimi che dici chi sei.
Ciao Franco, ci hai già scritto, ho visto su FB, se non erro, che sei un agente di non ho capito bene di cosa, non mi tiro indietro se hai un qualche consiglio serio ben disposto ad ascoltarti. Forse te l’ho già detto l’altra volta, ma io ho preso le informazioni sulle schede della Fassa Bartolo, e le ho poi semplificate per un pubblico non competente. Se però pensi che, nella trasformazione, ci siano degli errori ben venga una tua correzione. Grazie f.t.
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caro omonimo che abbiamo solo quello in comune hai preso un’altro abbaglio non sono agente di niente volevo solo capire dalla tua traduzione semplice cosa vuol dire non adatto per esterno visto che spingi per i prodotti che usi, potresti postare la certificazione del prodotto?
potrai trovare tutte la scuse che vuoi ma quella non c’è!
Siamo in Italia e voi in quella prima della guerra.
Scusate se mi intrometto in questa diatriba ma Franco scusa al posto di sparare a zero conto il sito perché non dai la tua opinione in merito aiutando tutti a capire, poi l’esperto di turno risponderà a dovere.Alla fine accusare o fare allusioni senza dare un’alternativa e come non dire nulla,anzi si perde solo tempo a leggere cavolate come se fosse un blog di gossip. buon proseguo.
Ha ragione Fabio si ci dici quale sono le perplessità siamo ben lieti di imparare. Grazie f.t.
Buongiorno.
il fenomeno del bleeding si manifesta con l’autolivellante in anidrite?
inoltre ho letto in alcuni siti, che si deve utilizzare un “primer” sopra al massetto per una migliore presa del collante delle piastrelle ,è necessario veramente?
Ciao, ti chiedo scusa, ma purtroppo il tuo commento mi è andato in SPAM quindi ti rispondi solo ora, sperando di essere ancora in tempo.
Dipende come è stato miscelato, per evitare il fenomeno bleeding,è sufficiente rispettare la quantità di acqua che ci sono scritte sul sacchetto dell’autolivellante. No non è necessario
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Buona sera,
Sto avendo la seguente problematica: l’impresa fhe mi sta facendo la posa del massetto del pavimento radiante ha messo il Leca Mix Facile, che in sostanza è un massetto alleggerito della Laterlite. Purtroppo mi sono accorto tardi e il massetto è ormai duro. Mi chiedo: questo comprometterá totalmente l’uso del riscaldamento?
Ciao Charlie, credo proprio di no. Potrebbe creari problemi se ci sono bolle d’aria all’interno del massetto, ma non credo piu di tanto.
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