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In questo articolo parliamo di alcuni dettagli poco noti del battiscopa, dai cenni storici alle tipologie utilizzabili oggigiorno. Condividilo se ti è piaciuto!

LE ORIGINI DEL BATTISCOPA

Il battiscopa prima di assumere l’aspetto odierno, in tre dimensioni, consisteva in una fascia di 15 cm. circa dipinta sulle parti inferiori dei muri.

E’ nel rinascimento che compare questo elemento sul fondo delle pareti con molteplici funzioni e significati: rappresentava una cornice per i soggetti decorativi presenti sull’estensione superficiale della parete ed al contempo un elemento di raccordo con il pavimento;

inoltre, la fascia di colore voleva essere uno spazio in cui le operazioni di pulizia potevano avere luogo con limitate possibilità di intaccare/danneggiare l’aspetto del muro.

 Sono proprio le operazioni di pulizia (passaggio della scopa, degli stracci e poi dell’aspirapolvere) che hanno definito ed identificato il nome e la funzione del battiscopa diventato nel tempo un elemento tridimensionale a protezione delle pareti, con particolare rilevanza estetica nel raccordo con la pavimentazione.

Il battiscopa infatti copre le irregolarità tra muro e pavimento ponendosi come unità decorativa a sé stante che armonizza l’incontro dei due.

USI DEL BATTISCOPA

 Inoltre protegge la parete dal contatto coi mobili ma non solo, l’era moderna ha portato nelle case apparecchi elettronici pieni di cavi e nuove modalità di riscaldamento ed ecco che i battiscopa offrono la possibilità di assolvere anche a queste esigenze evitando di dover intervenire con sottotracce su muri e pavimenti.

Per questo oggi si può scegliere tra un’ampia gamma di battiscopa da abbinare ai tutte le pavimentazioni attualmente in uso, come il cotto, il parquet ed il gres porcellanato.

 TIPOLOGIE DI BATTISCOPA

I battiscopa vengono prodotti con diversi materiali tra cui:

  • legno – pino, larice, castagno, noce, sia grezzo che già finito, laccato e tinto; si prestano ad ambienti rustici o laddove presenzi il parquet o un arredamento di mobili in massello; ovviamente vi sono anche le versioni in cui di legno c’è solo lo strato superficiale lasciando a materiali più economici come il multistrato (fatto di scarti, cascami, tondame) il resto della composizione;

 

  • alluminio – soprattutto per la funzione di riscaldamento, il battiscopa si trasforma in un tunnel atto ad ospitare tubi radianti in rame; questa particolare forma di irraggiamento del calore offre il vantaggio di poter stabilizzare i moti convettivi all’interno degli ambienti facendoli agire sulle pareti che, oltretutto, ne beneficeranno; infatti il calore si distribuirà uniformemente sulle stesse scongiurando ristagni di umidità e formazione di muffe;
  • ceramica – marmo – cotto – si abbinano ai corrispondenti pavimenti, richiedono specifica professionalità nella posa risultando più delicati e vulnerabili degli altri materiali, indubbiamente un battiscopa di questo genere è percepito più come elemento architettonico che come semplice particolare di rifinitura;
  • pvc – meno raffinati degli altri offrono in cambio una maggiore economicità, sconsigliati per le abitazioni sono utilizzati soprattutto in uffici, ambienti di lavoro in genere, ospitano cavi elettrici e di rete:

La manutenzione del battiscopa, esclusi quelli in alluminio e pvc, è perfettamente sovrapponibile a quella del pavimento a cui sono affiancati. Si useranno gli stessi strumenti e materiali raccomandati nella scheda di prodotto ricevuta all’atto della consegna del pavimento.

Con i grandi negozi delle catene internazionali si può avere a disposizione una buona gamma di articoli da scegliere per un buon lavoro fai da te.

La professionalità però non si improvvisa, se avete dubbi e/o un contesto particolare da affrontare riteneteci a disposizione per valutare insieme il da farsi, l’importante è raggiungere il risultato che avete in mente.

PCM SRLS di Iacopo Tornatore è il vostro CENTRO di COMPETENZA preferito, ricordatelo!


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