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Abbiamo già parlato della storia del cotto e della terra come primo materiale da costruzione, tuttavia ne ripercorriamo qui un breve accenno per comprendere gradualmente il contesto dell’argomento di oggi: il cotto spagnolo.

La storia del cotto è parallela agli insediamenti umani e all’evoluzione che questi compivano a seconda dell’ambiente circostante.

La prima esigenza riguardava il rifugio e quindi la casa. Dapprima si impiegavano i materiali immediatamente disponibili ed inizialmente non si andava oltre a delle capanne costruite con giunchi, legname e fango.

 LA SCOPERTA DEL MATTONE

Il fango si asciugava al sole e in alcuni luoghi si scoprì che induriva con maggiore intensità rispetto ad altri. Vista la plasmabilità iniziale qualcuno pensò bene di dargli una forma per poterlo gestire al meglio: era nato il mattone crudo.

cotto spagnolo

cotto spagnolo – argilla cruda

Poi un po’ di questo fango fu asciugato al fuoco per velocizzare le operazioni e ne uscì il mattone cotto che accentrando in sé elementi primari quali terra, fuoco ed acqua impose da subito il tipico fascino rimasto immutato nel tempo.

cotto spagnolo

cotto spagnolo – prima della infornata

ARGILLA – USI E TRADIZIONI

Lo speciale fango in questione venne poi definito argilla, dal greco “argilos” che trae da “argos” e “arges” ovvero bianco, splendente…termine da cui è disceso anche “argento”.

E’ curioso notare che lo splendore attribuito all’argilla derivi più dalle molteplici proprietà curative e cosmetiche che questo materiale ha fatto conoscere di sé, nel tempo, piuttosto che al fattore cromatico. Anche l’argilla bianca infatti una volta cotta tende al grigio.

Usata dalle maggior parte delle popolazioni, sparse un po’ su tutto il pianeta, per l’uso ceramico l’argilla ha assunto nel corso della storia valenze salutistiche, cosmetiche e riequilibranti. Il rito della “geofagia” (mangiare la terra) era diffuso quale atto di ringraziamento per i doni ricevuti dal suo uso. Inconsapevolmente però portava a ristabilire il giusto livello di minerali nel corpo, conglobava batteri e microbi presenti nello stomaco, tossine prodotte dal metabolismo intestinale, gas ed elementi tossici in genere agendo come un potente depuratore-disintossicante. Egizi e Greci, per chiudere questa piccola parentesi, la utilizzavano per truccare i vivi e “accomodare” i morti affinchè l’effetto del trattamento di conservazione imposto si prolungasse il più a lungo possibile.

NASCITA DEL COTTO SPAGNOLO

Nella penisola iberica la natura ha generosamente donato argilla di varie fattezze e colori offrendo l’opportunità ai popoli indigeni di sopperire alla mancanza di pietre, legname e altri materiali per costruire case, strade ed edifici. In queste terre, complice l’influenza mediorientale, il mattone crudo era definito “adòbe” versione spagnola di un termine arabo importato con valenza di “zolla”.

In questo contesto si è originato l’odierno cotto spagnolo, noto per le sue particolari tinte che vanno dal rosa al giallo ocra. La lavorazione artigianale e la naturale disomogeneità cromatica del prodotto finito rappresentano il tratto distintivo di questo prodotto. Le zone più vocate sono situate a sud-est della Spagna, parliamo della Catalogna e della Comunità Valenciana.

Il cotto spagnolo oltre ad essere prodotto in diversi colori si è definito, zona per zona, con mattonelle di specifica forma a seconda del paese di provenienza. Troviamo quindi rettangoli, triangoli, rombi e combinazioni che ne comprendono più insieme. Il risultato è un sequenza ritmica di forme in grado di caratterizzare con spiccata personalità le superfici in cui vengono inserite.

PCM srls ED IL COTTO SPAGNOLO

In queste immagini un esempio tratto dai lavori che abbiamo eseguito personalmente.

 LA PRODUZIONE ODIERNA DI COTTO SPAGNOLO

Il cotto spagnolo può contare ancora oggi su produttori artigianali che manovrano stampi ed impasti avvalendosi di mani esperte e non già di macchine automatizzate. In alcuni casi l’argilla di base viene finemente setacciata e una volta cotta diventa inconfondibile. Ne derivano prodotti tipicamente imperfetti dove i singoli pezzi sono, anche se di pochissimo, differenti l’uno dall’altro. La superficie ruvida, al limite del grezzo, completa questa aura di genuinità che conferisce calore e pastosità all’ambiente ospite come fosse un pennello su tela, carico di colore ad olio. E’ anche per questo motivo che il cotto spagnolo trova maggior riscontro nella posa di superfici interne, per le superfici esterne dove ha pari gradimento necessita di trattamenti impermeabilizzanti.

Non è difficile manutenzionare il cotto spagnolo, le temperature con cui è trattato lo rendono resistente ad abrasioni, graffi, agenti atmosferici ed usura. Sarà sufficiente spazzarlo in modo regolare e lavarlo con acqua e detergenti neutri per pavimenti in cotto.

Per scegliere il tuo cotto spagnolo, contestualizzarlo al meglio e verificare i presupposti per la migliore posa in opera siamo a tua disposizione. Chiamaci per una valutazione congiunta, con la nostra esperienza ti garantisci la piena riuscita di ciò che hai in mente.


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